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Il Comitato Genitori

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Workshop “La tutela dei minori su internet e social network”-

TUTTI INVITATI, genitori, docenti , studenti 

La tutela dei minori su internet e social network

SABATO 15 FEBBRAIO ALLE ORE 9 
PRESSO L'AULA MAGNA DELL'ATENEO AVOGADRO, 
via Perrone 18, Novara 

Gli anni neri della cultura in Italia

Sempre meno ingressi ai musei. Soprattutto a quelli gratuiti. E declino di cinema e teatri. I dati del 2013 confermano l'allarmante crisi di arte, musica e spettacoli da Napoli a Venezia. In rosso, per il secondo anno di fila, dopo lunghe stagioni di miglioramenti. E il 2014 si presenta ancora più difficile 
No, non è una questione di soldi. Non è solo per via della crisi economica che negli ultimi due anni il numero di visitatori a musei e mostre, in Italia, è colato a picco, dopo intere stagioni di crescita costante. I numeri del 2013, appena pubblicati da Istat e Federculture, sono l'ennesima batosta alle speranze di chi crede nella cultura di questo Paese. A quanto pare amare l'arte è sempre meno di moda: l'anno scorso solo 25 persone su 100 hanno messo piede in una galleria almeno una volta. Nel 2010 erano 30. Colpa della naturale spending review delle famiglie, in un momento in cui i redditi sono sempre più in bilico? Sicuramente. Ma è una spiegazione che non basta. Perché se nel 2012 tutti i musei statali hanno perso tre milioni e mezzo di visitatori, sono stati soprattutto quelli a ingresso gratuito a soffrire. Pinacoteche e gallerie a costo zero, che non incidono sul portafoglio, hanno registrato l'andamento peggiore: dopo anni di crescita, tangibile, fra il 2009 e il 2011, quando la crisi, in teoria, era già galoppante, hanno perso da soli il 17,4 per cento dei visitatori, ovvero quasi due milioni e mezzo di persone che hanno rinunciato a scoprirli, anche se per farlo non avrebbero speso un centesimo. Per dare un'idea, le esposizioni a pagamento hanno perso (solo) il cinque per cento del pubblico. Tanto che alla fine, dal 2011 a oggi, gli introiti delle grandi e piccole collezioni d'arte statali sono pure aumentati di un poco, passando da 110 a 113 milioni di euro. Continuando a attrarre, però, sempre meno persone.

Barack Obama: "Laurearsi in storia dell'arte? Meglio in fabbrica". Levata di scudi dal mondo umanistico: "È terribile"

Una laurea in storia dell'arte? Meglio un lavoro in fabbrica. In Wisconsin per lanciare il suo piano di occupazione dopo il discorso sullo stato dell'Unione, il presidente Barack Obama ha corteggiato la polemica. In un discorso in un impianto General Electric, Obama ha ribadito il suo appoggio all'industria manufatturiera in America osservando che i giovani americani potrebbero probabilmente guadagnare di più (e trovare prima un posto di lavoro) rivolgendosi in quel settore: "Meglio che avere un diploma nelle discipline storico artistiche...".
Un punto di vista probabilmente non troppo lontano dalla realtà viste le difficoltà incontrate da tanti laureati in arte (e nelle materie umanistiche in generale), a spasso per mesi e anni dopo la fine del college. Ma le parole del presidente sono state accolte con una levata di scudi dai diretti interessati e nel mondo accademico delle 'Humanities', che già si sente sotto assedio dalle più ricche e potenti discipline scientifiche e economiche.
"Terribile", è sbottata ad esempio Linda Downs, direttore esecutivo e Ceo della College Art Association, l'organizzazione che riunisce laureati in storia dell'arte, professori e curatori di museo. "Nulla di sbagliato in un diploma di storia dell'arte, anche a me piace la storia dell'arte, così non voglio adesso ricevere una montagna di e-mail da troppa gente arrabbiata", aveva detto il capo della Casa Bianca al pubblico di un centro di addestramento Ge a Waukesha. "Voglio dire soltanto che voi avrete una grande carriera e un buon salario senza dover sobbarcarvi quattro anni di college, a patto naturalmente di avere le capacità e l'addestramento necessario".
Il dibattito è dunque più vasto e coinvolge l'annoso dilemma "scuole tecniche o università", e il fatto che negli Usa i costi delle rette universitarie sono così salati da costringere molti ragazzi e le loro famiglie a indebitarsi per anni fino al collo.
In un successivo comunicato della College Art Association, la Downs ha offerto appoggio agli sforzi dell'amministrazione Obama di sostenere l'istruzione superiore. E tuttavia: "Quando queste misure vengono prese per fare tagli, denigrare o eliminare dai piani di studio le discipline umanistiche come la storia dell'arte, le generazioni future di questo Paese saranno scoraggiate dall'approfittare dei valori, del pensiero critico dell'approccio creativo alla soluzione di problemi offerti dalle materie umanistiche".
Lo stesso Obama si è laureato in scienze politiche alla Columbia, che ha una squadra di umanisti col botto: "Val la pena ricordare - ha rincarato la Downs - che molti dei più importanti innovatori della Nazione, anche in campi come le tecnologie, il business, perfino le discipline militari, sono usciti dal college con un diploma nelle Humanities".

Selfie delle mie brame, chi è la più bella del reame?


Che cosa significa essere belle? Un tempo lo lasciavamo decidere ai magazine di moda o alle immagini che arrivavano dai red carpet. Ora, per l’82 per cento delle donne sono i social network, gli autoscatti e le immagini che girano in rete a stabilire i canoni della nostra beltà.
Morale, non è più lo specchio delle nostre brame a dirci se possiamo essere soddisfatte o meno del nostro aspetto. Ma lo smartphone.
A sostenere ciò non è Mark Zuckerberg ma una ricerca di Dove, brand che da sempre fa del rapporto tra donne e corpo uno dei temi delle sue campagne di marketing (tanto da far parlare qualcuno di gender washing).
Secondo lo studio commissionato dal potente brand di prodotti di bellezza, le adolescenti di oggi scelgono la pettinatura o il look sulla base delle reazioni suscitate sui social network dalle immagini che le ritraggono. Ovvero, se un loro selfie fa tanti like vuol dire che gli altri apprezzano, quindi va bene. Se invece nessuno commenta o apprezza, vuole dire che devono cambiare.
Si tratta di un’estremizzazione è chiaro. Ma se ci si ferma a pensarci un attimo il passaggio è abbastanza scontato. La percezione che abbiamo di noi stessi – e non solo per il nostro aspetto fisico – oggi passa sempre di più dalla rete. E’ una questione generazionale. Secondo lo studio di Dove (e secondo il video che è stato realizzato per presentare il tema, presentato al Sundance Film Festival), questo cambiamento è particolarmente evidente nel rapporto tra madri e figlie. Le prime fanno riferimento a canoni estetici tradizionali, mutuati per lo più dalla televisione e dai magazine di moda, mentre le seconde scelgono i loro modelli attraverso il passaparola sociale della rete.
Che, tradotto, significa, se quest’anno va il rosso o se è più di moda il capello corto loro, le native digitali lo capiscono dal flusso di condivisioni su Facebook o su Instagram. Non dalla cover di Vogue.
La ricerca è stata condotta su un campione di 1000 donne tra i 18 e i 64 anni. E va ben oltre l’analisi sociologica. Sulla base dei risultati viene sostenuto infatti che i social network portino le donne a considerarsi più belle di un tempo. Nove donne su dieci affermerebbero che le loro peculiarità (anche i difetti fisici) non sono un problema ma che, anzi, le fanno spiccare nella massa. E nell’84 per cento dei casi il fatto di potersi scegliere in modo del tutto autonomo i propri modelli le fa sentire più belle.
“L’avvento dei social media ha permesso alle donne di crearsi una propria definizione di bellezza, più sfaccettata e più inclusiva. La personalizzazione della bellezza è la parola chiave delle generazioni future”, ha dichiarato entusiasta Nancy Etcoff, professoressa di medicina ad Harvard, commentando lo studio di Dove.
Se si pensa però a quello che gira su Instagram e su Facebook viene da supporre che in realtà non sia proprio così tutto rosa e fiori.
Quindi, dato per scontato che ci formiamo un’opinione di ciò che è bello e ciò che è brutto attraverso i social media, siamo davvero sicuri che i social network facciano bene all’autostima delle donne?

Ripeti con me: non ti lamenterai dei social media


“Ripeti con me: non ti lamenterai dei social media e non giudicherai le abitudini di una generazione che non capisci”. Prendo in prestito un magistrale paragrafo da Roger Cohen (International New York Times, martedì) per ricordare quanto sta accadendo.
Abbagliati da una certa comunanza di strumenti (chi non sa cos’è un iPhone?) e una moderata vicinanza di gusti (a chi non piacciono i Coldplay?), l’esercito dei papà e delle mamme - nato negli anni ’50 e ’60 – dimentica che le generazioni rimangono distanti. E non si possono capire fino in fondo. Ed è un bene che sia così. L’umanità cambia per ribellioni e incomprensioni: se i figli facessero tutto quello che vogliono i genitori, il mondo sarebbe indietro di secoli (nonché estremamente noioso).
Sembriamo incapaci di ammettere che le società, come i bambini, crescono a strappi. La natura non farà salti, come dice il proverbio; le donne e gli uomini, sì. Altri uomini e donne però mugugnano, condannano, deprecano, s’allarmano. Ogni nuova invenzione – la stampa, il telegrafo, il telefono, la radio, la televisione – ha suscitato proteste. Quando venne introdotta l’anestesia (1846), molti vecchi chirurghi si rifiutarono di utilizzarla: il dolore del paziente faceva parte del trattamento. Anche la Chiesa, che quando si trattava di frenare non s’è mai tirata indietro, si dichiarò contraria alla novità.
La storia della letteratura – da Seneca e Scalfari, diciamo – è segnata da un anziano signore che passa dalla rivoluzione alla riflessione, e bofonchia contro chi è diventato rivoluzionario. Non stiamo parlando tanto di politica, quanto di tutto il resto. La mia generazione, per esempio, ha imparato l’inglese, ha conosciuto l’Europa, ha annusato l’America e ha attraversato l’età dell’oro sessuale: dopo i contraccettivi, prima dell’Aids. Non facevamo cose folli; ma di certo non erano le cose che immaginavano i nostri genitori.
Internet non è una semplice novità: è un nuovo paradigma. Le ostilità che suscita sono, francamente, patetiche. Quante cene tra cinquantenni sono segnate dalle geremiadi contro “questa ridicola ossessione per smartphone e social network”? “Twitter-bashing bores”, li chiama Cohen. Twitterofobi pallosi, traduco. Lo scrive uno che Twitter lo ama e, forse, lo sa usare: ma solo quello, dove sfogo la mia passione sintetica. So utilizzare Facebook, ma non riesco a capirlo fino in fondo. Non uso Instagram, trascuro LinkedIn e Pinterest. Uso WhatsApp, ma ci riuscirebbe un deficiente. Ho la mia età, diciamo: e va bene così.
Ieri ero a Bruges, al Collége d’Europe; domani sarò a Bruxelles, all’Istituto Italiano di Cultura, dove proverò a scuotere un po’ la generazione dei nostri figli (“Generazione Erasmus: ma a voi importa dell’Europa?”). Non è una vendetta, è un ringraziamento: perché loro hanno scosso (alcuni di) noi, per fortuna.
(dal Corriere della Sera)

Insulti all’ex prof. su Facebook: due studentesse pagheranno mille euro


Una sola parola: «stronzo». Così due studentesse del liceo artistico di Novara, quattro anni fa, avevano apostrofato su Facebook un loro insegnante dell’epoca, un sessantenne oggi in pensione. Un insulto che costerà loro la bellezza di mille euro, 500 a testa.
E’ la cifra che Sara S. e Gaia R. si sono rese disponibili a pagare per ottenere il «perdono» dell’insegnante che non aveva per nulla gradito il post ingiurioso ed era corso a fare denuncia.
La vicenda si è chiusa martedì in tribunale: le due ragazze, oggi ventenni, erano a processo per diffamazione aggravata e rischiavano una condanna da 6 mesi a 3 anni. Dopo una lunga trattativa fra le parti coinvolte, si è trovato l’accordo per il risarcimento del danno. Querela ritirata. Il giudice ha pronunciato sentenza di «non doversi procedere». Una trattativa difficile, perché per mesi una delle studentesse ha sostenuto di non avere quei soldi: «Lavoro part time e non posso permettermi una somma così alta, quasi pari a uno stipendio mensile». In aula, il dietrofront.

Facebook in declino?


E' il più grande social network del mondo, ha già più di un miliardo di utenti e continua a diffondersi come un virus inarrestabile. Eppure fra tre anni Facebook potrebbe non esistere più o quasi. Uno studio della Princeton University prevede infatti che il club digitale dell’amicizia scompaia dal web entro il 2017: nei prossimi tre anni, afferma la ricerca, potrebbe perdere l’80 per cento o più dei suoi seguaci, come riporta oggi il Guardian di Londra.
Naturalmente è soltanto un’ipotesi scientifica, basata sulla curva di crescita e decrescita di epidemie come la peste bubbonica. Ma proprio in modo simile a un’epidemia si è diffuso il social network, moltiplicandosi a velocità prodigiosa, da poche migliaia di studenti di Harvard a un milione di utenti a centinaia di milioni e ormai a un sesto dell’umanità. E altri social network, come MySpace e Bebo, sono nati, cresciuti e precipitati nel nulla molto rapidamente: in teoria non è escluso che possa accadere anche a Facebook, che celebrerà il suo decimo compleanno il 4 febbraio (sì, sembra che sia con noi da sempre, ma è nato appena nel 2004), affermano gli autori della ricerca.
John Cannarella e Joshua Spencer, docenti di ingegneria meccanica all’università americana, hanno analizzato il numero di volte che il nome Facebook viene digitato su Google, scoprendo che il picco è stato raggiunto nel dicembre 2012 e da allora è cominciato il declino. "Le idee si diffondono come un’infezione tra la gente fino al momento in cui scompaiono e già in passato sono state descritte secondo modelli epidemiologici, si può dunque raggiungere una condizione di immunità a un’idea come la si raggiunge con una malattia", scrivono i due scienziati nella loro tesi di ricerca.
L’esempio di quanto accaduto al social network MySpace è pertinente: fondato nel 2003, raggiunse l’apice del successo nel 2007 con 300 milioni di utenti, per poi declinare fino a scomparire dal web nel 2011. Acquistato dalla news Corporation di Rupert Murdoch per 580 milioni di dollari e valutato a un certo punto ben 12 miliardi di dollari, finì per essere venduto da Murdoch per appena 35 milioni di dollari. L’analogia con Facebook regge solo fino a un certo punto, perché nel frattempo le tecnologie si sono evolute: oggi ogni mese 870 milioni di utenti usano Facebook attraverso i loro smart phone, il che potrebbe spiegare il calo del social network su Google: chi vuole collegarsi non lo fa più scrivendo la parola sul motore di ricerca. Ma il Guardian nota che David Ebersman, capo del dipartimento finanze di Facebook, ha ammesso recentemente che negli ultimi tre mesi c’è stata una diminuzione nell’uso quotidiano del social network, "specialmente tra i più giovani". E in ogni caso la ricerca degli scienziati di Princeton suona come un monito: sul web tutto cambia a grande velocità e quello che oggi sembra un trend destinato a conquistare il mondo, domani potrebbe essere già obsoleto.

ISCRIZIONI A.S. 2014/2015


  AI GENITORI DELLE CLASSI PRIME
 
Come stabilito con la circolare ministeriale del 10 gennaio 2014, n.28, dal 3 febbraio e fino al 28 febbraio 2014 , sarà possibile inserire le iscrizioni on line per le famiglie.
Si comunica pertanto alle famiglie che non dispongono di strumentazione informatica necessaria o che necessiteranno di supporto tecnico che potranno rivolgersi agli uffici di segreteria  e richiedere un appuntamento con:
Signora Tiziana Nava
Signor Rocco D’Amelio

Si comunica inoltre il codice ministeriale che dovrà essere inserito sul modulo di iscrizione:

NOPM0100

pomeriggi di “aiuto allo studio”


Come da accordi presi con la  Dirigente Scolastica, l’Associazione Ex Allievi ripropone, per il quinto anno consecutivo, i pomeriggi di “aiuto allo studio” rivolti agli studenti e alle studentesse delle classi prime e seconde dell’Istituto.

  • L’iscrizione è mensile e rinnovabile.
  • DUE pomeriggi a settimana -Martedì e Venerdì- (per un totale mensile di 8 incontri di 2 ore ciascuno), il costo totale sarà di € 35 per un singolo pomeriggio e di € 65 per due pomeriggi.
  • Orario: dalle 14.30 alle 16.30
  • Periodo: mese di Febbraio
  • Modalità: Aiuto allo studio individuale ed intensivo, lavoro di gruppo in accordo con indicazioni degli insegnanti delle classi Prime e Seconde
  • Luogo: aule dell’istituto dedicate.
  • Obiettivo: sviluppare il metodo di studio e aiutare concretamente nello svolgimento dei compiti assegnati.

Note: si prega di prendere in visione il documento allegato relativo al regolamento dei suddetti corsi, che dovrà essere controfirmato dal genitore.

INTERRUZIONE DI THE LAB


Il progetto di LABoratorio Teatrale in inglese sarà interrotto per ragioni economiche. Il numero di adesioni raccolte non permette di coprire il costo del corso.
Gli studenti che hanno versato la quota potranno fare domanda all’ufficio di segreteria per la restituzione di parte della quota.

Welcome to Malta

Si invitano gli alunni/le alunne iscritte allo stage linguistico a presentarsi in Aula Magna il giorno martedì 11 c.m. alle ore 11.50 (intervallo) per chiarimenti relativi al viaggio e per la consegna della documentazione.

visita guidata al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e attività di laboratorio di chimica: “Gli elementi di Mendeleev”


Le classi I B e I H, giovedì 20 febbraio 2014, saranno condotte a Milano dai docenti, per visitare il Museo della Scienza e della Tecnica e per svolgere l’attività laboratoriale “Gli elementi di Mendeleev”. 
  • Il costo della visita, per singolo allievo, è di 13,50 euro circa.
La somma comprende il viaggio con il pullman GT e la quota da destinare per lo svolgimento dell’attività laboratoriale, tale somma è da versare sul cc.n. 12891289 intestato al Liceo delle Scienze Umane “C.T. Bellini” specificando nella causale: “visita  del 20/2 al Museo della scienza e della Tecnica di Milano”.
La ricevuta dell’avvenuto pagamento dovrà esser consegnata unitamente all’autorizzazione debitamente firmata dal genitore, alla prof.ssa Schizzi entro il 06 febbraio 2014.
Si fa presente che l’ingresso al Museo è di 4,50 €, che ogni allievo consegnerà il 20 Febbraio alla prof. sul pullman durante il viaggio di andata.
I docenti ringraziano le famiglie per la collaborazione e il sostegno di suddette attività.

visita guidata al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e attività di laboratorio di chimica: “Gli elementi di Mendeleev”


Le classi I C e I A, mercoledì 19 febbraio 2014, saranno condotte a Milano dai docenti, per visitare Museo della Scienza e della Tecnica e per svolgere l’attività laboratoriale “Gli elementi di Mendeleev”. 
Il costo della visita, per singolo allievo, è di 13,00 euro circa.
La somma comprende il viaggio con il pullman GT, la quota da destinare per lo svolgimento dell’attività laboratoriale, tale somma è da versare sul cc.n. 12891289 intestato al Liceo delle Scienze Umane “C.T. Bellini” specificando nella causale: “visita al Museo della scienza e della Tecnica di Milano”.
La ricevuta dell’avvenuto pagamento dovrà esser consegnata unitamente all’autorizzazione debitamente firmata dal genitore, alla prof. Laise entro il 06/02/ 2014.
Si fa presente che l’ingresso al Museo è di 4,50 €, che ogni allievo consegnerà il 19 Febbraio al prof. Laise sul pullman durante il viaggio di andata.
I docenti ringraziano le famiglie per la collaborazione e il sostegno di suddette attività.

VIAGGIO DI ISTRUZIONE A MADRID - SALDO


Periodo: dal 18 al 21 febbraio 2014
Alunni partecipanti n.30

La quota comprende (secondo il programma di viaggio):
-       volo di andata e ritorno con compagnia Easy Jet,
-       1 bagaglio a mano,
-       sistemazione 3 notti in hotel 4 stelle centrale,
-       tasse aeroportuali,
-       trattamento mezza pensione (prima colazione e cena),

Non comprende - assicurazione sanitaria bagaglio

Il saldo  di euro € 214  dovrà essere versato sul bollettino postale intestato a Istituto Magistrale “C. T. Bellini” – servizio cassa n. c/c 12891289 e la ricevuta dovrà essere consegnata in Segreteria (Sig.ra Tiziana) entro sabato 8.02.2014.

In caso di rinuncia al viaggio non si ha diritto al rimborso delle quote versate.

In allegato viene consegnato il programma del viaggio.

N.B. munirsi di documento di identità non vidimata sul retro, tessera sanitaria.

Progetto Sweet 2014


Con la presente si informano i Colleghi che i seguenti allievi hanno superato la prova scritta della borsa di studio Sweet 2014 e dovranno sostenere la prova orale come da calendario riportato:

LUNEDI’ 10 febbraio

omissis


MARTEDI’ 11 febbraio

omissis

Gli studenti sono autorizzati ad entrare in Istituto alla fine del colloquio

I colloqui si terranno presso la sede del CSCI in Novara via G. Ansaldi 4/a

PROGETTO COMENIUS - BUDAPEST



Gli allievi saranno accompagnati dalla sottoscritta responsabile del progetto, dalla prof.ssa di Inglese (che rientrerà in servizio il 13/02) e dalla D.S. dott.ssa Matilde Ventura.

: VIAGGIO DI ANIMAZIONE A TROPEA- ACCONTO

QUOTA STAGE: € 230,00  alla quale si dovranno aggiungere  € 94,00 (+ 32 EURO  CIRCA PER BAGAGLIO IN STIVA – FACOLTATIVO-) per il viaggio  A/R che verrà effettuato in aereo da Milano Malpensa all’aeroporto di Lamezia Terme.   


La quota di partecipazione comprende:
-       Attività di animazione turistica
-       5 pensioni complete
-       attestato di partecipazione
La quota non comprende:
-       trasferimento dall’aeroporto all’albergo A/R
-       eventuali escursioni
-       assicurazioni
-       cauzione di €25,00 a partecipante

Documenti  obbligatori da consegnare in segreteria:
  1. carta d’identità

L’acconto di € 230,00 (cento/00)  sul bollettino postale intestato a: Istituto Magistrale “C.T. BELLINI”  - servizio cassa n° c/c 12891289  dovrà essere versato  entro e non oltre il 3 FEBBRAIO 2014 e la ricevuta  dovrà  essere consegnata in Segreteria per conferma.
 

Salone dell’Orientamento Università


Salone dell’Orientamento Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Novara, venerdì 14 febbraio (10.30-13.00)

Le classi quinte dei due indirizzi parteciperanno alla giornata di orientamento presso la sede di Novara dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” il giorno venerdì 14 febbraio. L’uscita dall’Istituto è prevista per le ore 10.30. Gli allievi saranno accompagnati nella sede dal docente della terza ora e al termine, previsto per le ore 13.00, rientreranno a scuola.