Una laurea in storia dell'arte? Meglio un lavoro in fabbrica. In Wisconsin per lanciare il suo piano di occupazione dopo il
discorso sullo stato dell'Unione,
il presidente Barack Obama ha corteggiato la polemica. In un discorso
in un impianto General Electric, Obama ha ribadito il suo appoggio
all'industria manufatturiera in America osservando che i giovani
americani potrebbero probabilmente guadagnare di più (e trovare prima un
posto di lavoro) rivolgendosi in quel settore: "Meglio che avere un
diploma nelle discipline storico artistiche...".
Un punto di vista probabilmente non troppo lontano dalla realtà viste
le difficoltà incontrate da tanti laureati in arte (e nelle materie
umanistiche in generale), a spasso per mesi e anni dopo la fine del
college. Ma le parole del presidente sono state accolte con una levata
di scudi dai diretti interessati e nel mondo accademico delle
'Humanities', che già si sente sotto assedio dalle più ricche e potenti
discipline scientifiche e economiche.
"Terribile", è sbottata ad esempio Linda Downs, direttore esecutivo e Ceo della
College Art Association,
l'organizzazione che riunisce laureati in storia dell'arte, professori e
curatori di museo. "Nulla di sbagliato in un diploma di storia
dell'arte, anche a me piace la storia dell'arte, così non voglio adesso
ricevere una montagna di e-mail da troppa gente arrabbiata", aveva detto
il capo della Casa Bianca al pubblico di un centro di addestramento Ge a
Waukesha. "Voglio dire soltanto che voi avrete una grande carriera e un
buon salario senza dover sobbarcarvi quattro anni di college, a patto
naturalmente di avere le capacità e l'addestramento necessario".
Il dibattito è dunque più vasto e coinvolge l'annoso dilemma "scuole
tecniche o università", e il fatto che negli Usa i costi delle rette
universitarie sono così salati da costringere molti ragazzi e le loro
famiglie a indebitarsi per anni fino al collo.
In un successivo comunicato della College Art Association, la Downs
ha offerto appoggio agli sforzi dell'amministrazione Obama di sostenere
l'istruzione superiore. E tuttavia: "Quando queste misure vengono prese
per fare tagli, denigrare o eliminare dai piani di studio le discipline
umanistiche come la storia dell'arte, le generazioni future di questo
Paese saranno scoraggiate dall'approfittare dei valori, del pensiero
critico dell'approccio creativo alla soluzione di problemi offerti dalle
materie umanistiche".
Lo stesso Obama si è laureato in scienze politiche alla Columbia, che
ha una squadra di umanisti col botto: "Val la pena ricordare - ha
rincarato la Downs - che molti dei più importanti innovatori della
Nazione, anche in campi come le tecnologie, il business, perfino le
discipline militari, sono usciti dal college con un diploma nelle
Humanities".