Una
sola parola: «stronzo». Così due studentesse del liceo artistico di Novara,
quattro anni fa, avevano apostrofato su Facebook un loro insegnante dell’epoca,
un sessantenne oggi in pensione. Un insulto che costerà loro la bellezza di
mille euro, 500 a testa.
E’
la cifra che Sara S. e Gaia R. si sono rese disponibili a pagare per ottenere
il «perdono» dell’insegnante che non aveva per nulla gradito il post ingiurioso
ed era corso a fare denuncia.
La
vicenda si è chiusa martedì in tribunale: le due ragazze, oggi ventenni, erano
a processo per diffamazione aggravata e rischiavano una condanna da 6 mesi a 3
anni. Dopo una lunga trattativa fra le parti coinvolte, si è trovato l’accordo
per il risarcimento del danno. Querela ritirata. Il giudice ha pronunciato sentenza
di «non doversi procedere». Una trattativa difficile, perché per mesi una delle
studentesse ha sostenuto di non avere quei soldi: «Lavoro part time e non posso
permettermi una somma così alta, quasi pari a uno stipendio mensile». In aula,
il dietrofront.