Cronaca |
Sabato senza lezioni, la scuola si arrende |
Pubblicato: Giugno 28,2013 |
Si cerca un accordo compatibile, ma dagli insegnanti arriva a tutti i livelli l’allarme: «Un duro colpo alla didattica» |
la proposta di inserire a “bilancio di previsione” un taglio da 300 mila euro per il riscaldamento degli istituti scolastici e da 600 mila euro per il trasporto pubblico locale. In queste due settimane, intanto, sono stati ascoltati in Provincia dirigenti scolastici e sindacati, per promuovere il raggiungimento di una “quadra” compatibile con l’attuale dissesto economico dell’ente, ed è stato approvato nella giornata di lunedì 24 il bilancio preventivo di Palazzo Natta. I tre sindacati (Cgil, Cisl e Uil) hanno reso pubblico un comunicato congiunto di piena «contrarietà e dissenso all’ipotesi di chiusura delle scuole per la giornata di sabato», in quanto fortemente preoccupati «sull’intesificazione della permanenza a scuola degli alunni, con probabile ricaduta negativa sulla didattica». Dagli uffici della Cgil denunciano anche una sostanziale mancanza di coraggio dell’assessorato: «Non vogliono deliberare, facendo fare il lavoro sporco ai consigli d’istituto e costringendoli a prendere decisioni contro i loro stessi interessi» commenta Luigi Nunziata, che ribadisce: «La scuola ancora una volta viene trattata come mera spesa per la collettività, invece che investirci per migliorare il servizio e renderlo più efficiente; e non solo in tema di riscaldamento». Anche tra i dirigenti scolastici aleggiano tensioni. Il preside del liceo classico “Carlo Alberto”, Paolo Fratta, si prende l’onere di rompere il ghiaccio definendosi lontano dall’idea di voler «subire una scelta d’altri», vista non solo come una minaccia per un corretto svolgimento delle attività scolastiche, ma anche per il principio di autonomia della stessa istituzione scuola». Più rassegnato il dirigente dell’Istituto tecnico industriale Omar, Francesco Ticozzi, che prende atto della situazione e annuncia una collaborazione con l’istituto Fauser per ripensare nel modo più ottimale l’orario delle lezioni. Non le manda a dire a Fratta, sottolineando che «non esistono scuole d’èlite» e continua: «La situazione è grave, e non solo in questi giorni; da tempo fare fronte anche ai più piccoli interventi di manutenzione è diventato un terno all’otto: dobbiamo avanzare noi i soldi senza far troppo affidamento su eventuali finanziamenti della Provincia». «L’ultima parola spetta ai consigli d’istituto, con i quali ci auspichiamo di trovare una soluzione comune e condivisa», commenta l’assessore provinciale all’Istruzione Anna Maria Mariani, che rivendica il merito di aver avviato una “procedura aperta”, di ascolto delle parti, in contapposizione ad altri territori «dove una circolare inviata in modo unilaterale dalla Provincia ha chiuso i giochi in partenza». L’assessore, che professionalmente arriva proprio dal mondo della scuola, si definisce affranta per l’attuale situazione, ma non ci sta a colpevolizzare solo l’ente locale, “ultimo anello della filiale”: «Se si vuole pensare ad una forma di organizzazione scolastica a tempo pieno – come già esiste in altre realtà estere – questa scelta deve partire da Roma; adesso come adesso a noi arrivano solo gli obblighi di taglio e non è che ci faccia piacere venire additati poi come gli unici responsabili». Ai consigli d’istituto tocca così deliberare l’accettazione della situazione, perché di questo alla fine si parla. Nella giornata di mercoledì si sono tenuti i due consigli del liceo delle scienze umane Tornielli Bellini e del liceo classico Carlo Alberto. Altri sono previsti nelle prossime ore. «Il consiglio ha dovuto sostanzialmente accettare la situazione, ma non senza fatiche», commenta la professoressa Maria Grazia Alemanni, docente dell’ex istituto magistrale, che rivendica il fatto di essersi astenuta dalla votazione insieme ad una collega. «C’è un clima non facile da digerire e questa scelta, arrivata troppo tardi, rappresenta un colpo gravissimo per la nostra didattica». Ma le proteste non si esauriscono nell’aula consiliare. Più di cinquanta professori dell’Istituto Nervi hanno sottoscritto un comunicato stampa dai toni incandescenti. Nel comunicato, i professori dell’istituto geometra si oppongono con fermezza ad un provvedimento ambiguamente “calato” a fine attività scolastica, «che non permette assolutamente alcun coinvolgimento in merito da parte di studenti e professori – si legge – e privo di ogni elemento di contrattazione». Non sorprende infatti che i grandi assenti di questa complessa situazione siano proprio gli studenti. Lontano dalle straripanti manifestazioni di piazza autunnali, giugno rischia di dimostrarsi una cornice arida per la giovane utenza. Sul concetto di “apertura” e di “confronto” della decisione pubblica, come è evidente, ci sono punti di vista molto lontani. C’è chi cita le esperienze di altre province, dove in tutta franchezza la situazione non è più semplice. Nel Milanese ad esempio i “no” decisi da dirigenze “eccellenti” (Berchet, Beccaria e Parini, per citarne alcuni) sono arrivati, e a secchiate. Intanto, per settimana prossima si attendono maggiori certezze. «Avremo in mano le delibere dei consigli d’istituto approvate - commenta l’assessore Mariani - e l’accordo sui trasporti sarà maggiormente definito; per il momento siamo in pieno “work in progress”». Mattia Anzaldi |
Benvenuti !!!
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Sperando che questo blog serva per scambiare idee, pensieri, iniziative e qualsiasi critica positiva !!!
Vi aspettiamo numerosi!!!
Il Comitato Genitori
comitatogenitori@liceobellini.it
sito istituzionale
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Sabato senza lezioni, la scuola si arrende
ELENCO LIBRI 2013/2014
Caricata la prima pagina di ogni classe,
adesso dobbiamo caricare la seconda pagina !!!
Portate pazienzia!!!
Lavoriamo per voi !!!!
3° Bando Leonardo: "Pavia towards EXPerience On the Move - Pavia towards EXPO"
Pubblicazione 18/06/2013 - Scadenza 22/07/2013 La Provincia di Pavia (Settore Sviluppo Sociale ed Economico), in partenariato con Associazione Porta Nuova Europa, Università di Pavia, Paviasviluppo – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pavia e diversi partner in vari paesi europei, mette a disposizione con il 3° Bando Leonardo: "Pavia towards EXPerience On the Move - Pavia towards EXPO", per beneficiari provenienti dall'intero territorio provinciale, neodiplomati, neolaureati, disoccupati e lavoratori “precari”, tra i 18 e i 40 anni, 24 mobilità, per tirocini di 13 settimane nei seguenti paesi europei: Regno Unito, Spagna.
I termini per la presentazione delle domande di partecipazione sono fissati per il 22 luglio 2013.
3° Bando Leonardo: "Pavia towards EXPerience On the Move - Pavia towards EXPO"
2013-06-29T08:39:00+02:00
Marita
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campo di testo situato sotto la voce Add image, audio or video link: collegamenti a foto, file pdf, audio e video per visualizzarli all’interno delle note stesse.
Strumenti indispensabili nel Mercatino dei Libri Usati del prossimo anno:
i "post-it virtuali"
CHI SARA' L'INTREPIDO GENITORE CHE SCRIVERA' IL PRIMO POS-IT VIRTUALE?
LE DATE PER FARE LA COMPRA VENDITA A SCUOLA
SARANNO COMUNICATE AL PIU' BREVE!!!!!
(PENSIAMO DOPO META' LUGLIO)
(PENSIAMO DOPO META' LUGLIO)
ASSEGNI DI STUDIO DA QUEST’ANNO LA DOMANDA SI PRESENTA SOLO ONLINE
COMUNICATO STAMPA
Torino, 13 giugno
2013
ASSEGNI DI STUDIO DA QUEST’ANNO LA DOMANDA SI PRESENTA SOLO ONLINE
2013-06-24T11:17:00+02:00
Marita
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Corsi di recupero in SCIENZE
CIRCOLARE DELLA PRESIDENZA N. 566
Il
calendario dei corsi di recupero di SCIENZE
Classi
|
Date delle
lezioni
|
Orario
|
Docente del
corso
|
Aula
|
1A-1B-1C
|
25/6
|
10.30–12.30
|
Laise
|
Indicata in atrio nella bacheca con il prospetto
delle attività
|
27/6
|
8.15-10.15
|
|||
1/7
|
10.30-11.30
|
|||
1F-1G
|
25/6
|
8.15-10.15
|
Laise
|
Indicata in atrio nella bacheca con il prospetto
delle attività
|
28/6
|
10.30-12.30
|
|||
1/7
|
9.15-10.15
|
|||
3B
|
27/6
|
10.30-12.30
|
Laise
|
Indicata in atrio nella bacheca con il prospetto
delle attività
|
2/7
|
8.15-10.15
|
|||
3/7
|
9.15-10.15
|
Etichette:
circolari
Variazione date intervento di recupero in MATEMATICA – Classe 4^G
CIRCOLARE DELLA PRESIDENZA N. 565
A
parziale rettifica di quanto già pubblicato, le lezioni di recupero di
Matematica per la classe 4^G (prof.ssa
Iovenitti) si terranno secondo il
calendario che segue:
Martedì 25 giugno 2013 dalle ore 8.15 alle ore 10.15
Mercoledì 26 giugno 2013 dalle ore 8.15 alle ore 10.15
Giovedì 27 giugno 2013 dalle ore 8.15 alle ore 10.15 (con la classe 4^C)
Variazione date intervento di recupero in MATEMATICA – Classe 4^G
2013-06-24T11:14:00+02:00
Marita
circolari|
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circolari
LA QUESTIONE DEL SABATO LIBERO
LA QUESTIONE DEL SABATO LIBERO
Il dibattito in corso sulla data d’inizio della scuola e su chi debba stabilirla ha sicuramente fissato nella mente di tutti i lettori una quantità: 200. Duecento sono i giorni di scuola in Italia.
Ma in realtà non è cosi. Sarebbe così se si andasse a scuola tutti i giorni della settimana, compreso il sabato, ma ormai la settimana corta si sta insinuando sempre più nell’ordinamento scolastico sulla base delle decisioni dei singoli Consigli di Istituto che hanno la facoltà di deliberare in merito.
Quindi per le scuole con la settimana corta i giorni di scuola minimi non sono 33x6+2=200 cioè il prodotto di 33 settimane convenzionali piene aumentato di due giorni bensì 33x5+2=167 pari alle solite 33 settimane ma senza i sabati.
Ormai tutti i nostri lettori sanno che la tesi dell’associazione è che il carico di lavoro dello studente nostrano sia eccessivo e quindi sembrerebbe logico che noi appoggiamo la settimana
corta. Ma come al solito in Italia l’assurdo impera e genera costanti lacerazioni. So di scuole con i genitori spaccati che fanno ricorso al referendum interno per decidere sul sabato
libero si o sabato libero no. Nella mia scola io sostenevo il sabato libero no. Come mai? Perché la riduzione a 5 dei giorni di scuola si può fare ma lasciando inalterato il volume totale
delle ore annuali e settimanali, e cioè 30 ore (in media) settimanali per 33 settimane pari a 990 ore annue.
Quindi nella scuola in cui si fa la settimana corta bisogna tenere l’alunno in classe sei ore al giorno e siccome gli insegnanti, ed anche gli alunni (giustamente) se non costretti non vogliono andare il pomeriggio, SI FANNO SEI ORE CONSECUTIVE DI LEZIONE.
Ecco dunque svelata l’origine della mostruosità italiana assolutamente insostenibile, antipedagogica e nociva alla salute mentale delle 6 ore consecutive sul banco, dalle 8 alle 14 in vigore ormai in moltissimi istituti scolastici.
Appare chiaro quindi che per avere un ritmo ragionevole pari a 4 ore al giorno sui 5 giorni tipici della modernità il curricolo deve arrivare a 20 ore settimanali, che non sono un’assurdità bensì
corrispondono al peso della scuola di 40 anni fa (24 ore settimanali) adattato al sabato libero.
Nelle aziende il procedimento è stato al contrario: si determinò in otto ore la giornata lavorativa sopportabile e quando fu accorciata la settimana lavorativa si passò da 48 a 44 e poi a 40
ore settimanali.
Ebbene da noi dove tutti amano esageratamente i giovani (a parole) centralismo, meridionalismo, sindacalismo, alleati per la pelle, hanno caricato la vita del giovane di questo peso insostenibile ed insostenibile anche dalla finanza pubblica.
In Europa il curricolo obbligatorio viaggia intorno alle 20 ore settimanali. Tutti oscurano questo fatto confondendo (volutamente?) l’orario obbligatorio con quello discrezionale che varia da alunno ad alunno e da scuola a scuola. Ad esempio in Danimarca le ore annue obbligatorie variano da 600 a 660 e cioè da 18 a 20 alla settimana. Ed in ogni ora ci sono 15 minuti di pausa ritualizzata. In Finlandia, giudicato il Paese con la massima preparazione degli allievi, le lezioni obbligatorie durano 3 ore al giorno.
Da noi si continua a sfruttare il forte desiderio di una scuola seria ed efficiente dei genitori e degli alunni per continuare ad aumentare la quantità di vita dei giovani fagocitata dallo stato.
Ultimo esempio: una volta si andava a scuola a 6 anni compiuti, oggi invece si va per obbligo se si è nati entro dicembre dell’anno scolastico in corso e si può anche se nati entro aprile dell’anno successivo quindi a 5 anni e 4 mesi. Se non ci sarà una reazione decisa delle famiglie e della società lo statalismo renderà obbligatorio anche l’asilo realizzando il sogno segreto ma non tanto di molti “amici del giaguaro” di togliere alle famiglie ed ai territori il controllo dei giovani.
articolo scritto da http://www.scuolanostraregionaleefederale.com
Il dibattito in corso sulla data d’inizio della scuola e su chi debba stabilirla ha sicuramente fissato nella mente di tutti i lettori una quantità: 200. Duecento sono i giorni di scuola in Italia.
Ma in realtà non è cosi. Sarebbe così se si andasse a scuola tutti i giorni della settimana, compreso il sabato, ma ormai la settimana corta si sta insinuando sempre più nell’ordinamento scolastico sulla base delle decisioni dei singoli Consigli di Istituto che hanno la facoltà di deliberare in merito.
Quindi per le scuole con la settimana corta i giorni di scuola minimi non sono 33x6+2=200 cioè il prodotto di 33 settimane convenzionali piene aumentato di due giorni bensì 33x5+2=167 pari alle solite 33 settimane ma senza i sabati.
Ormai tutti i nostri lettori sanno che la tesi dell’associazione è che il carico di lavoro dello studente nostrano sia eccessivo e quindi sembrerebbe logico che noi appoggiamo la settimana
corta. Ma come al solito in Italia l’assurdo impera e genera costanti lacerazioni. So di scuole con i genitori spaccati che fanno ricorso al referendum interno per decidere sul sabato
libero si o sabato libero no. Nella mia scola io sostenevo il sabato libero no. Come mai? Perché la riduzione a 5 dei giorni di scuola si può fare ma lasciando inalterato il volume totale
delle ore annuali e settimanali, e cioè 30 ore (in media) settimanali per 33 settimane pari a 990 ore annue.
Quindi nella scuola in cui si fa la settimana corta bisogna tenere l’alunno in classe sei ore al giorno e siccome gli insegnanti, ed anche gli alunni (giustamente) se non costretti non vogliono andare il pomeriggio, SI FANNO SEI ORE CONSECUTIVE DI LEZIONE.
Ecco dunque svelata l’origine della mostruosità italiana assolutamente insostenibile, antipedagogica e nociva alla salute mentale delle 6 ore consecutive sul banco, dalle 8 alle 14 in vigore ormai in moltissimi istituti scolastici.
Appare chiaro quindi che per avere un ritmo ragionevole pari a 4 ore al giorno sui 5 giorni tipici della modernità il curricolo deve arrivare a 20 ore settimanali, che non sono un’assurdità bensì
corrispondono al peso della scuola di 40 anni fa (24 ore settimanali) adattato al sabato libero.
Nelle aziende il procedimento è stato al contrario: si determinò in otto ore la giornata lavorativa sopportabile e quando fu accorciata la settimana lavorativa si passò da 48 a 44 e poi a 40
ore settimanali.
Ebbene da noi dove tutti amano esageratamente i giovani (a parole) centralismo, meridionalismo, sindacalismo, alleati per la pelle, hanno caricato la vita del giovane di questo peso insostenibile ed insostenibile anche dalla finanza pubblica.
In Europa il curricolo obbligatorio viaggia intorno alle 20 ore settimanali. Tutti oscurano questo fatto confondendo (volutamente?) l’orario obbligatorio con quello discrezionale che varia da alunno ad alunno e da scuola a scuola. Ad esempio in Danimarca le ore annue obbligatorie variano da 600 a 660 e cioè da 18 a 20 alla settimana. Ed in ogni ora ci sono 15 minuti di pausa ritualizzata. In Finlandia, giudicato il Paese con la massima preparazione degli allievi, le lezioni obbligatorie durano 3 ore al giorno.
Da noi si continua a sfruttare il forte desiderio di una scuola seria ed efficiente dei genitori e degli alunni per continuare ad aumentare la quantità di vita dei giovani fagocitata dallo stato.
Ultimo esempio: una volta si andava a scuola a 6 anni compiuti, oggi invece si va per obbligo se si è nati entro dicembre dell’anno scolastico in corso e si può anche se nati entro aprile dell’anno successivo quindi a 5 anni e 4 mesi. Se non ci sarà una reazione decisa delle famiglie e della società lo statalismo renderà obbligatorio anche l’asilo realizzando il sogno segreto ma non tanto di molti “amici del giaguaro” di togliere alle famiglie ed ai territori il controllo dei giovani.
articolo scritto da http://www.scuolanostraregionaleefederale.com
Scuola, mancano i soldi. La proposta: il sabato tutti a casa per risparmiare
NOVARA
15/05/2013 - L’ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE NE DISCUTERÀ CON L'UFFICIO SCOLASTICO, DIRIGENTI E SINDACATI
Scuola, mancano i soldi. La proposta: il sabato tutti a casa per risparmiare
Tagli ai trasporti e ai trasferimenti alla Provincia. Settimana corta in arrivo per gli studenti di Novara?
NOVARA
Settimana corta in arrivo per gli istituti scolastici della provincia? L'ipotesi verrà discussa, insieme
con altre, nell'incontro entro la fine del mese tra l’assessore provinciale all’Istruzione, Anna Maria
Mariani, l'ufficio scolastico provinciale, dirigenti scolastici e sindacati.
Il sabato di vacanza, con lezioni per gli istituti superiori concentrate dal lunedì al venerdì, è una delle
possibilità che saranno considerate per affrontare il prossimo anno scolastico alla luce dei tagli statali e regionali.
Ieri mattina, sui riflessi per le scuole del patto di stabilità e della «spending rewiew», si è tenuto un
vertice in Provincia. «Voglio subito precisare - dice il presidente Diego Sozzani - che a settembre tutte le scuole novaresi riapriranno regolarmente e non avranno problemi di sicurezza o riscaldamento, grazie alla politica oculata che abbiamo svolto in questi anni. Restano però due ostacoli insormontabili: il patto di stabilità ci blocca gli investimenti, anche se abbiamo il denaro, mentre da Stato e Regione i finanziamenti sono precipitati. Non sappiamo neppure quanto la Regione abbia messo in bilancio per il trasporto locale: noi lo garantiamo fino al 12 giugno. Poi tutto dipenderà dalle risorse a disposizione».
E proprio trasporto e manutenzione degli immobili sono i punti critici. «Sul trasporto ci sarà una forte
riduzione delle corse - precisa l'assessore provinciale Anna Maria Mariani - per cui stiamo esaminando tutti i flussi di traffico del pendolarismo scolastico; se le corse di ridurranno, anche gli orari delle scuole dovranno adeguarsi, per questo convocheremo i dirigenti scolastici per trovare una soluzione condivisa, insieme naturalmente con l’ufficio scolastico provinciale».
Sul tavolo, varie ipotesi: «Una è quella del sabato a casa, si risparmierebbe pure sul riscaldamento, anche se per questo siamo garantiti, grazie all’appalto che abbiamo fatto, fino al 2015. So che per alcuni istituti concentrare le lezioni in cinque giorni crea disagi ma bisogna parlarne».
Si parlerà anche della possibile riduzione dell’ora di lezione a 55 o 50 minuti perché le corse verranno ristrette in fasce orarie precise. «L'altro problema è la manutenzione degli edifici. Tutti i nostri istituti sono in regola sotto il profilo della sicurezza ma per alcuni sarebbero opportuni interventi. Eclatante - dice Mariani - il caso del professionale Bellini. Si dovrebbe sistemare il tetto: abbiamo pronto progetto e denaro, 900 mila euro, ma il patto di stabilità ci impedisce di procedere. Semplicemente assurdo».
15/05/2013 - L’ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE NE DISCUTERÀ CON L'UFFICIO SCOLASTICO, DIRIGENTI E SINDACATI
Scuola, mancano i soldi. La proposta: il sabato tutti a casa per risparmiare
Tagli ai trasporti e ai trasferimenti alla Provincia. Settimana corta in arrivo per gli studenti di Novara?
NOVARA
Settimana corta in arrivo per gli istituti scolastici della provincia? L'ipotesi verrà discussa, insieme
con altre, nell'incontro entro la fine del mese tra l’assessore provinciale all’Istruzione, Anna Maria
Mariani, l'ufficio scolastico provinciale, dirigenti scolastici e sindacati.
Il sabato di vacanza, con lezioni per gli istituti superiori concentrate dal lunedì al venerdì, è una delle
possibilità che saranno considerate per affrontare il prossimo anno scolastico alla luce dei tagli statali e regionali.
Ieri mattina, sui riflessi per le scuole del patto di stabilità e della «spending rewiew», si è tenuto un
vertice in Provincia. «Voglio subito precisare - dice il presidente Diego Sozzani - che a settembre tutte le scuole novaresi riapriranno regolarmente e non avranno problemi di sicurezza o riscaldamento, grazie alla politica oculata che abbiamo svolto in questi anni. Restano però due ostacoli insormontabili: il patto di stabilità ci blocca gli investimenti, anche se abbiamo il denaro, mentre da Stato e Regione i finanziamenti sono precipitati. Non sappiamo neppure quanto la Regione abbia messo in bilancio per il trasporto locale: noi lo garantiamo fino al 12 giugno. Poi tutto dipenderà dalle risorse a disposizione».
E proprio trasporto e manutenzione degli immobili sono i punti critici. «Sul trasporto ci sarà una forte
riduzione delle corse - precisa l'assessore provinciale Anna Maria Mariani - per cui stiamo esaminando tutti i flussi di traffico del pendolarismo scolastico; se le corse di ridurranno, anche gli orari delle scuole dovranno adeguarsi, per questo convocheremo i dirigenti scolastici per trovare una soluzione condivisa, insieme naturalmente con l’ufficio scolastico provinciale».
Sul tavolo, varie ipotesi: «Una è quella del sabato a casa, si risparmierebbe pure sul riscaldamento, anche se per questo siamo garantiti, grazie all’appalto che abbiamo fatto, fino al 2015. So che per alcuni istituti concentrare le lezioni in cinque giorni crea disagi ma bisogna parlarne».
Si parlerà anche della possibile riduzione dell’ora di lezione a 55 o 50 minuti perché le corse verranno ristrette in fasce orarie precise. «L'altro problema è la manutenzione degli edifici. Tutti i nostri istituti sono in regola sotto il profilo della sicurezza ma per alcuni sarebbero opportuni interventi. Eclatante - dice Mariani - il caso del professionale Bellini. Si dovrebbe sistemare il tetto: abbiamo pronto progetto e denaro, 900 mila euro, ma il patto di stabilità ci impedisce di procedere. Semplicemente assurdo».
Scuola, mancano i soldi. La proposta: il sabato tutti a casa per risparmiare
2013-06-24T10:47:00+02:00
Marita
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LA SETTIMANA corta
Settimana corta per austerity glistudenti si ribellano Sabato libero, il resto caos (La Repubblica.it)
LA SETTIMANA corta per austerity mette in subbuglio le scuole a pochi
giorni dalla fine dell' anno scolastico. Mentre i presidi si affrettano a
convocare i docenti per discutere della questione, e le famiglie a casa
cercano di capire cosa sia meglio, dagli studenti dei licei si alza un coro di no
alla proposta di Provincia e direzione scolastica Regionale di tagliare un
giorno di scuola a settimana per abbattere le spese di riscaldamento. «Così
la scuola diventa un incubo». Dopo l' entusiasmo iniziale all' idea di due
giorni completamente liberi, i ragazzi si sono fatti i loro conti. «L' idea di poter
dormire anche il sabato mattina è bellissima - racconta Pietro,
rappresentante del classico Manzoni - ma non è fattibile. Torneremmo a casa
alle quattro, dopo aver avuto materie come latino o greco anche alla settima
ora e con un pomeriggio di studio davanti. E questo non perché ci sia un
progetto didattico, ma perché devono tagliare ancora una volta su di noi,
sulla scuola. Incredibile». La prospettiva di una settimana di studio "strizzata"
a partire da settembre, con l' orario dilatato sui pomeriggi, fa paura a chi
frequenta indirizzi dove il carico di studio richiesto a casa è maggiore.
Soprattutto agli studenti che hanno la scuola lontana e tragitti lunghi su cui
far coincidere ogni giorno gli orari dei mezzi pubblici. «Chi fa sport dovrebbe
abbandonare - spiega Alessandro, rappresentante del Berchet - non
avremmo più tempo per nulla. Già ora torno a casa alle tre. Dopo un' ora di
mezzi, mangio di corsa per iniziare a studiare prima delle quattro e riuscire a
fare tutto. Che vita sarebbe?». E c' è chi in consiglio d' istituto ha proposto di
accorciare le vacanze estive per prolungare quelle natalizie. In questo modo
le scuole rimarrebbero chiuse per più tempo quando fa freddo e i
riscaldamenti sono al massimo. Se nei classici il fronte del no studentesco è
compatto, non va meglio negli altri licei, dagli artistici agli scientifici. «Il
sabato mattina non pesa quanto sette ore di lezione al giorno - ragiona Zeno,
rappresentante degli studenti del Leonardo da Vinci - . In ogni caso, come
facciamo? Non mangiamo per sette ore? È una questione fisiologica. Nelle
superiori non c' è un servizio di ristorazione come nelle elementari. Non
siamo attrezzati». All' interno della giunta provinciale stessa c' è chi ha forti
dubbi sulla reale efficacia, in termini di risparmio di spesa, del taglio del
sabato: «Solo a seguito di un coordinamento degli orari di entrata e di uscita,
del numero dei giorni di lezionee di una condivisione dei giorni di ferie di tutti i
gli istituti - commenta l' assessore ai Trasporti a Palazzo Isimbardi, Giovanni
De Nicola - si potrebbe raggiungere un risultato positivo. Se ogni scuola,
rivendicando il principio di autonomia, deciderà di avere un suo personale
orario, il trasporto pubblico verrà sicuramente penalizzato e costerà di più
rispetto ai risparmi sul riscaldamento. Le corse dovranno essere aumentate e
distribuite in maniera differente». Dure critiche arrivano anche dai sindacati:
«La riduzione forzata dei giorni settimanali può essere causa di aumento dell'
insuccesso scolastico e di un ulteriore aggravamento dei costi per le famiglie
- scrive in una nota la Cgil - le periferie e la provincia sostengono a fatica i
tempi del pendolarismo scolastico già così com' è ora, senza lezioni nei
pomeriggi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
TIZIANA DE GIORGIO
LA SETTIMANA corta per austerity mette in subbuglio le scuole a pochi
giorni dalla fine dell' anno scolastico. Mentre i presidi si affrettano a
convocare i docenti per discutere della questione, e le famiglie a casa
cercano di capire cosa sia meglio, dagli studenti dei licei si alza un coro di no
alla proposta di Provincia e direzione scolastica Regionale di tagliare un
giorno di scuola a settimana per abbattere le spese di riscaldamento. «Così
la scuola diventa un incubo». Dopo l' entusiasmo iniziale all' idea di due
giorni completamente liberi, i ragazzi si sono fatti i loro conti. «L' idea di poter
dormire anche il sabato mattina è bellissima - racconta Pietro,
rappresentante del classico Manzoni - ma non è fattibile. Torneremmo a casa
alle quattro, dopo aver avuto materie come latino o greco anche alla settima
ora e con un pomeriggio di studio davanti. E questo non perché ci sia un
progetto didattico, ma perché devono tagliare ancora una volta su di noi,
sulla scuola. Incredibile». La prospettiva di una settimana di studio "strizzata"
a partire da settembre, con l' orario dilatato sui pomeriggi, fa paura a chi
frequenta indirizzi dove il carico di studio richiesto a casa è maggiore.
Soprattutto agli studenti che hanno la scuola lontana e tragitti lunghi su cui
far coincidere ogni giorno gli orari dei mezzi pubblici. «Chi fa sport dovrebbe
abbandonare - spiega Alessandro, rappresentante del Berchet - non
avremmo più tempo per nulla. Già ora torno a casa alle tre. Dopo un' ora di
mezzi, mangio di corsa per iniziare a studiare prima delle quattro e riuscire a
fare tutto. Che vita sarebbe?». E c' è chi in consiglio d' istituto ha proposto di
accorciare le vacanze estive per prolungare quelle natalizie. In questo modo
le scuole rimarrebbero chiuse per più tempo quando fa freddo e i
riscaldamenti sono al massimo. Se nei classici il fronte del no studentesco è
compatto, non va meglio negli altri licei, dagli artistici agli scientifici. «Il
sabato mattina non pesa quanto sette ore di lezione al giorno - ragiona Zeno,
rappresentante degli studenti del Leonardo da Vinci - . In ogni caso, come
facciamo? Non mangiamo per sette ore? È una questione fisiologica. Nelle
superiori non c' è un servizio di ristorazione come nelle elementari. Non
siamo attrezzati». All' interno della giunta provinciale stessa c' è chi ha forti
dubbi sulla reale efficacia, in termini di risparmio di spesa, del taglio del
sabato: «Solo a seguito di un coordinamento degli orari di entrata e di uscita,
del numero dei giorni di lezionee di una condivisione dei giorni di ferie di tutti i
gli istituti - commenta l' assessore ai Trasporti a Palazzo Isimbardi, Giovanni
De Nicola - si potrebbe raggiungere un risultato positivo. Se ogni scuola,
rivendicando il principio di autonomia, deciderà di avere un suo personale
orario, il trasporto pubblico verrà sicuramente penalizzato e costerà di più
rispetto ai risparmi sul riscaldamento. Le corse dovranno essere aumentate e
distribuite in maniera differente». Dure critiche arrivano anche dai sindacati:
«La riduzione forzata dei giorni settimanali può essere causa di aumento dell'
insuccesso scolastico e di un ulteriore aggravamento dei costi per le famiglie
- scrive in una nota la Cgil - le periferie e la provincia sostengono a fatica i
tempi del pendolarismo scolastico già così com' è ora, senza lezioni nei
pomeriggi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
TIZIANA DE GIORGIO
Due tracce economiche nella I prova scritta della maturità 2013
Due tracce economiche nella I prova scritta della maturità 2013
Potenziare l’educazione economica in tutte le scuole italiane appare un processo strategico per offrire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare la nuova complessità del reale. In linea con le considerazioni del Direttore Carmela Palumbo sembrano le tracce presentate nella I prova scritta degli esami di stato della scuola secondaria superiore. Due delle tracce proposte ai ragazzi, infatti, trattano temi economici: “Stato, mercato e democrazia” e la traccia dedicata ai paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), considerati in una fase di significativo sviluppo economico.
Potenziare l’educazione economica in tutte le scuole italiane appare un processo strategico per offrire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare la nuova complessità del reale. In linea con le considerazioni del Direttore Carmela Palumbo sembrano le tracce presentate nella I prova scritta degli esami di stato della scuola secondaria superiore. Due delle tracce proposte ai ragazzi, infatti, trattano temi economici: “Stato, mercato e democrazia” e la traccia dedicata ai paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), considerati in una fase di significativo sviluppo economico.
Due tracce economiche nella I prova scritta della maturità 2013
2013-06-19T23:55:00+02:00
Marita
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COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENZA
COMUNICAZIONE
Si porta a conoscenza delle SS.LL. che, per favorire l’utilizzo delle nuove
tecnologie nella didattica, il Consiglio d’Istituto ha deliberato di destinare
una parte dei contributi che le famiglie versano all’Istituto all’acquisto di
postazioni multimediali (hardware, software, lavagna interattiva) per le
classi.
Si coglie l’occasione per augurare a tutti buone vacanze.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
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CALENDARIO RECUPERO ESTIVO INGLESE A.S. 2012-2013
CIRCOLARE DELLA PRESIDENZA N. 564
CALENDARIO RECUPERO ESTIVO INGLESE A.S. 2012-2013
Classi
|
Docente
|
Giorno - Data
|
Orario
|
AULA
|
|
1a A
1a B
1a C
|
DONATI
|
- Mercoledì 26 Giugno
|
14.00- 16.00
|
Consultare bacheca nell’atrio
|
|
- Giovedì 27 Giugno
|
4.00- 16.00
|
||||
- Venerdì 28 Giugno
|
10.30 – 12.30
|
||||
- Lunedì 01 Luglio
|
08.15 – 10.15
|
||||
- Martedì 02 Luglio
|
08.15 – 10.15
|
||||
1a E
1a F
1a G
|
DONATI
|
- Mercoledì 26 Giugno
|
10.30-12.30
|
||
- Giovedì 27 Giugno
|
08.15-10.15
|
||||
- Venerdì 28 Giugno
|
08.15-10.15
|
||||
- Lunedì 01 Luglio
|
10.30-12.30
|
||||
- Martedì 02
Luglio
|
10.30-12.30
|
||||
2a A
2a B
2a C
|
LORENA
|
- Mercoledì 26 Giugno
|
8.15-10.15
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||
- Venerdì 28 Giugno
|
|||||
- Lunedì 01 Luglio
|
|||||
- Mercoledì 03 Luglio
|
|||||
- Venerdì 05 Luglio
|
|||||
2a E
2a F
2a G
2a H
|
LORENA
|
- Mercoledì 26 Giugno
|
10.30-12.30
|
||
- Venerdì 28 Giugno
|
|||||
- Lunedì 01 Luglio
|
|||||
- Mercoledì 03 Luglio
|
|||||
- Venerdì 05 Luglio
|
|||||
3a A - 3a B 3a E - 3a F
3a G - 3a H
3a I
|
PAGANI
|
- Martedì 25 Giugno
|
14.00 – 16.00
|
||
- Lunedì 01 Luglio
|
|||||
- Martedì 02 Luglio
|
|||||
- Giovedì 04 Luglio
|
|||||
- Venerdì 05 Luglio
|
|||||
4^ A
|
LORENA
|
- Venerdì 28 Giugno
|
14.00 – 15.00
|
||
4^ C
|
DONATI
|
- Lunedì 01 Luglio
|
14.00 -15.00
|
||
|
|||||
4^ B
|
FAZIO
|
- Mercoledì 26 Giugno
|
14.00 – 16.00
|
||
4^ G
|
- Giovedì 27
Giugno
|
14.00 – 16.00
|
|||
4^ E
|
PAGANI
|
- Martedì 02 Luglio
|
11.00 – 12.00
|
||
4^ F
|
- Martedì 02 Luglio
|
12.00 – 13.00
|
CALENDARIO RECUPERO ESTIVO INGLESE A.S. 2012-2013
2013-06-19T19:35:00+02:00
Marita
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