La ricerca di Pearson Italia
sull’uso della lavagna interattiva multimediale mette in luce che l’uso
di questo strumento cambia la didattica in classe, da “cattedratica” e
“verticale”, diventa “partecipativa” e “orizzontale”.
Il campione intervistato è composto da
insegnanti della scuola secondaria di primo grado che nel 70% dei casi
utilizzano la LIM da almeno due anni. L’uso costante ha portato molti di
loro (soprattutto chi usa la LIM da più tempo) a coinvolgere in modo
attivo gli studenti, con una maggior partecipazione in tutte le fasi
dell’insegnamento in classe, non solo durante i laboratori e le attività
di valutazione.
In questo primo approfondimento sui risultati della ricerca scopriamo come cambia il lavoro dell’insegnante con la LIM.
Come cambia il lavoro dell’insegnante?
Almeno un insegnante su tre segnala un cambiamento sostanziale nel proprio metodo di lavoro. Cambia il modo di preparare le lezioni, passando da un approccio verbale a uno più visivo e multimediale, e lo svolgimento dell’attività didattica in classe, con un maggior coinvolgimento dei ragazzi e una riduzione del tempo dedicato alla lezione frontale.
L’86,5% dei docenti indica che anche la
didattica tradizionale è potenziata in maniera rilevante, per il
coinvolgimento dei ragazzi e la maggior attenzione generale da parte
loro. Meno del 7% rileva un ruolo distraente.
C’è anche qualche nota dolente: per il
64% degli intervistati il lavoro per preparare le lezioni è aumentato
molto o abbastanza, ed è necessario, ovviamente, ricorrere maggiormente
alla tecnologia anche a casa.
Il cambiamento è comunque giudicato
dalla maggior parte positivo: per il 60% la qualità e l’efficacia del
proprio lavoro è “pienamente migliorata” e un altro 30% riconosce
comunque un “lieve miglioramento”. Poco meno del 10% non riscontra
particolari vantaggi.
Gli elementi più apprezzati dai docenti
sono quelli legati alla multimedialità e all’immediatezza della
comunicazione, perché favoriscono l’attenzione dei ragazzi e il loro
coinvolgimento attivo anche durante le spiegazioni. Questo fenomeno si
manifesta soprattutto nelle prime classi, dove è ancora più difficile
ottenere l’attenzione dei piccoli studenti e in cui gli insegnanti
segnalano nell’83% dei casi un sensibile miglioramento con l’uso della
LIM.
Ma cosa vuol dire che i ragazzi partecipano di più?
Molti docenti hanno notato maggior
iniziativa nei ragazzi, che fanno più domande, richiedono sempre di più
di poter intervenire, si confrontano e si scambiano più frequentemente
opinioni in classe. In generale, l’88% segnala un maggior coinvolgimento
attivo dei ragazzi, e un 80% anche di quelli più svogliati. Le
interazioni tra i ragazzi in classe ai fini didattici sono aumentate per
il 48% dei casi.
Alcuni insegnanti riportano che le
lezioni sono più dinamiche, che ci sono meno tempi morti e che riescono
in questo modo a ricavare del tempo per attività partecipative.
La possibilità di aver maggior tempo per
“fare altro” è diffusa, ma le modalità con cui questo viene impiegato
sono variabili, a seconda della materia e dell’attitudine del docente.
Per esempio, c’è chi ha aumentato il tempo per attività più
esperienziali e per esperimenti, chi preferisce coinvolgere i ragazzi in
attività di gruppo e chi introduce attività ludiche, con quiz e giochi
didattici.
A segnalare un aumento di interattività
sono soprattutto gli insegnanti di lingue e di scienze, ma è un dato
rilevante anche per quelli di arte, tecnologia e di lettere. L’aumento
di interattività è notato soprattutto da insegnanti che hanno
maggiormente confidenza con la tecnologia, ma la differenza con gli
altri è poca (meno del 10% in media sui diversi parametri).
Un linguaggio più visivo e multimediale
Tra i cambiamenti indicati, come abbiamo
visto, viene rilevato un ricorso ad un linguaggio più visuale. In
particolare, per chi ha riscontrato questo cambiamento vuol dire un
maggior uso di video, filmati, foto, disegni ed elementi multimediali,
l’utilizzo in classe di mappe concettuali e sempre più frequentemente di
presentazioni strutturate preparare a casa. In alcuni casi viene
segnalato che è più facile poter introdurre approfondimenti e
collegamenti con altre discipline e l’attualità.
La LIM è utilizzata in tutte le fasi
dell’attività didattica, mediamente per il 49% del tempo, con
percentuali più alte per quanto riguarda la spiegazione e in misura
minore, ma rilevante, per attività esercitative e nelle interrogazioni.
E’ un cambiamento che si rileva soprattutto nelle discipline umanistiche, nelle lingue e nelle discipline applicate come arte e tecnologia. Gli insegnanti di scienze segnalano un minor impatto, forse a fronte di un’abitudine già molto consolidata all’approccio visivo nella didattica tradizionale.
In conclusione…
L’introduzione della LIM non si limita a
supportare con un mezzo più moderno e versatile l’insegnante durante la
spiegazione, ma può funzionare da vero e proprio catalizzatore per un
cambiamento delle pratiche didattiche, indipendentemente dalla materia
insegnata. Uno dei punti chiave è il maggior coinvolgimento dei ragazzi
durante la lezione, che viene imputato alla possibilità di usare
strumenti e linguaggi più vicini agli studenti di oggi.
Nel prossimo approfondimento vedremo che
questo ha un ruolo fondamentale anche in un altro importante
cambiamento: lo studio evidenzia che la LIM avvicina docenti e studenti.
Il campione analizzato
Il campione intervistato è composto da 333 insegnanti della
scuola secondaria di primo grado, scelti in modo da essere equilibrato
per provenienza geografica e per area disciplinare. Si tratta di docenti
che insegnano in scuole che hanno almeno una LIM in classe e un aula
con un laboratorio con almeno 20 computer