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La LIM cambia il modo di insegnare


Analisi ricerca LIM
 

La LIM cambia il modo di insegnare 7 maggio 2012

La LIM rende la lezione più interattiva e visuale
La ricerca di Pearson Italia sull’uso della lavagna interattiva multimediale mette in luce che l’uso di questo strumento cambia la didattica in classe, da “cattedratica” e  “verticale”, diventa “partecipativa” e “orizzontale”.
Il campione intervistato è composto da insegnanti della scuola secondaria di primo grado che nel  70% dei casi utilizzano la LIM da almeno due anni. L’uso costante ha portato molti di loro (soprattutto chi usa la LIM da più tempo) a coinvolgere in modo attivo gli studenti, con una maggior partecipazione in  tutte le fasi dell’insegnamento in classe, non solo durante i laboratori e le attività di valutazione.
In questo primo approfondimento sui risultati della ricerca scopriamo come cambia il lavoro dell’insegnante con la LIM.

Come cambia il lavoro dell’insegnante?


Almeno un insegnante su tre segnala un cambiamento sostanziale nel proprio metodo di lavoro. Cambia il modo di preparare le lezioni, passando da un approccio verbale a uno più visivo e multimediale, e lo svolgimento dell’attività didattica in classe, con un maggior coinvolgimento dei ragazzi e una riduzione del tempo dedicato alla lezione frontale.
L’86,5% dei docenti indica che anche la didattica tradizionale è potenziata in maniera rilevante, per il coinvolgimento dei ragazzi e la maggior attenzione generale da parte loro. Meno del 7% rileva un ruolo distraente.
C’è anche qualche nota dolente: per il 64% degli intervistati il lavoro per preparare le lezioni è aumentato molto o abbastanza, ed è necessario, ovviamente, ricorrere maggiormente alla tecnologia anche a casa.
Il cambiamento è comunque giudicato dalla maggior parte positivo: per il 60% la qualità e l’efficacia del proprio lavoro è “pienamente migliorata” e un altro 30% riconosce comunque un “lieve miglioramento”. Poco meno del 10% non riscontra particolari vantaggi.
Gli elementi più apprezzati dai docenti sono quelli legati alla multimedialità e all’immediatezza della comunicazione, perché favoriscono l’attenzione dei ragazzi e il loro coinvolgimento attivo anche durante le spiegazioni. Questo fenomeno si manifesta soprattutto nelle prime classi, dove è ancora più difficile ottenere l’attenzione dei piccoli studenti e in cui gli insegnanti segnalano nell’83% dei casi un sensibile miglioramento con l’uso della LIM.

Ma cosa vuol dire che i ragazzi partecipano di più?

Molti docenti hanno notato maggior iniziativa nei ragazzi, che fanno più domande, richiedono sempre di più di poter intervenire, si confrontano e si scambiano più frequentemente opinioni in classe. In generale, l’88% segnala un maggior coinvolgimento attivo dei ragazzi, e un 80% anche di quelli più svogliati. Le interazioni tra i ragazzi in classe ai fini didattici sono aumentate per il 48% dei casi.
Alcuni insegnanti riportano che le lezioni sono più dinamiche, che ci sono meno tempi morti e che riescono in questo modo a ricavare del tempo per attività partecipative.
La possibilità di aver maggior tempo per “fare altro” è diffusa, ma le modalità con cui questo viene impiegato sono variabili, a seconda della materia e dell’attitudine del docente. Per esempio, c’è chi ha aumentato il tempo per attività più esperienziali e per esperimenti, chi preferisce coinvolgere i ragazzi in attività di gruppo e chi introduce attività ludiche, con quiz e giochi didattici.
A segnalare un aumento di interattività sono soprattutto gli insegnanti di lingue e di scienze, ma è un dato rilevante anche per quelli di arte, tecnologia e di lettere. L’aumento di interattività è notato soprattutto da insegnanti che hanno maggiormente confidenza con la tecnologia, ma la differenza con gli altri è poca (meno del 10% in media sui diversi parametri).

Un linguaggio più visivo e multimediale

Tra i cambiamenti indicati, come abbiamo visto, viene rilevato un ricorso ad un linguaggio più visuale. In particolare, per chi ha riscontrato questo cambiamento vuol dire un maggior uso di video, filmati, foto, disegni ed elementi multimediali, l’utilizzo in classe di mappe concettuali e sempre più frequentemente di presentazioni strutturate preparare a casa. In alcuni casi viene segnalato che è più facile poter introdurre approfondimenti e collegamenti con altre discipline e l’attualità.
La LIM è utilizzata in tutte le fasi dell’attività didattica, mediamente per il 49% del tempo, con percentuali più alte per quanto riguarda la spiegazione e in misura minore, ma rilevante, per attività esercitative e nelle interrogazioni.

E’ un cambiamento che si rileva soprattutto nelle discipline umanistiche, nelle lingue e nelle discipline applicate come arte e tecnologia. Gli insegnanti di scienze segnalano un minor impatto, forse a fronte di un’abitudine già molto consolidata all’approccio visivo nella didattica tradizionale.

In conclusione…

L’introduzione della LIM non si limita a supportare con un mezzo più moderno e versatile l’insegnante durante la spiegazione, ma può funzionare da vero e proprio catalizzatore per un cambiamento delle pratiche didattiche, indipendentemente dalla materia insegnata. Uno dei punti chiave è il maggior coinvolgimento dei ragazzi durante la lezione, che viene imputato alla possibilità di usare strumenti e linguaggi più vicini agli studenti di oggi.
Nel prossimo approfondimento vedremo che questo ha un ruolo fondamentale anche in un altro importante cambiamento: lo studio evidenzia che la LIM avvicina docenti e studenti.

Il campione analizzato
Il campione intervistato è composto da 333 insegnanti della scuola secondaria di primo grado, scelti in modo da essere equilibrato per provenienza geografica e per area disciplinare. Si tratta di docenti che insegnano in scuole che hanno almeno una LIM in classe e un aula con un laboratorio con almeno 20 computer

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