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Giovani, in calo il lavoro manuale, si aspetta quello intellettuale


Giovani, in calo il lavoro manuale, si aspetta quello intellettuale
E’ quanto emerge dalla nota semestrale del Ministero del Lavoro. Più stranieri per i lavori manuali

Gli italiani con meno di 30 anni che lavorano sono sempre meno (-286.000 tra il secondo trimestre 2012 e lo stesso periodo del 2013) ma per i giovani il lavoro manuale continua ad avere scarsissimo appeal.
E’ quanto emerge dalle tabelle contenute nella nota semestrale del Ministero del Lavoro sul mercato del lavoro degli immigrati in Italia. Per ogni 100 italiani tra i 25 e i 29 anni che lavorano solo 5,8 fanno un lavoro manuale non qualificato a fronte dei 29,3 stranieri che lavorano nella stessa fascia di età. La percentuale cresce nel lavoro manuale specializzato (il 20,5%) ma resta inferiore agli stranieri (37,3%). Le posizioni sono invertite per le professioni intellettuali e tecniche con 32,6% italiani e 3,3% stranieri (sempre nella fascia tra i 25 e i 29 anni). Tra i 15 e i 19 anni fa lavoro manuale non specializzato l'11% degli italiani che lavorano (24,1% tra gli stranieri) mentre tra i 20 e i 24 anni fa lavoro manuale il 7,5% degli italiani che lavorano (31,2 tra gli stranieri).

''La partecipazione dei giovani al lavoro manuale - afferma il direttore del settore immigrazione del Ministero del Lavoro, Natale Forlani - è troppo bassa. C'è stata una svalutazione del lavoro manuale che non depone bene''. "In Germania - spiega il presidente di Italia Lavoro, Paolo Rebonani - la percentuale dei giovani che fa lavoro manuale è a due cifre''. ''Sappiamo che esiste uno squilibrio tra domanda e offerta - dice il Ministro del lavoro, Enrico Giovannini - su alcune professioni che possono consentire anche redditi interessanti. Stiamo cercando di migliorare il funzionamento dei centri per l'impiego''.