Non puoi piacere a tutti. Per quanto ti impegni, per quanto ce la metti tutta ci sarà sempre chi avrà da ridire. Da disapprovare. Da accusare.
L’ho imparato a mie spese.
Da ragazzo ci restavo malissimo quando qualcuno mi criticava. Per carità, le critiche costruttive vanno benissimo: aiutano a migliorare. Ma ci sono persone che criticano sempre. E comunque. Per invidia. Per gelosia. Per meschinità. Perché se hai successo si rodono il fegato. Perché credono che se tu sali, loro scendono.
Sono dei mediocri: gente frustrata, insoddisfatta.
Che rosica se tu prosperi. Sta male se tu stai bene. Perché i tuoi
successi fanno apparire ancora più clamorosi, per contrasto, i loro
insuccessi.
La cosa da fare è una sola: infischiarsene. Alzare le spalle. O, come suggeriva Gesù ai suoi apostoli, spesso vittime dell’ostilità popolare, scuotere la polvere dai calzari.
Sei convinto di quello che fai? Sei sicuro che sia la cosa giusta? Perfetto. Allora fregatene delle malelingue. Sai che, qualunque cosa farai, avranno sempre e comunque da ridire.
Come
nella seguente favola di Esopo. Padre e figlio vanno a casa, con il
loro asinello al fianco. Un passante li vede e sghignazza: Siete più somari voi di lui, avete un asino e andate a piedi! Allora gli salgono in groppa. Un secondo viandante li accusa: Vi denuncio per maltrattamenti, non si può stare in due sull’asino, state spezzando la schiena alla povera bestiola! Il figlio scende, il padre resta sull’asino. Arriva un terzo signore che grida: Vergogna, il padre grande e grosso sta seduto mentre il ragazzino, mingherlino e fragile, è costretto a faticare! Altro cambiamento: il padre scende, il figlio sale. Quand’ecco che li vede un anziano e dà fuori di matto:
“Che mondo è mai questo, dove i giovani mancano di rispetto ai vecchi!
Che schifo, un ragazzo nel pieno delle forze non cede il posto al
vecchio padre!”.
Morale: non puoi accontentare tutti. L’importante è che tu sia contento di te stesso.
Non
perdere tempo ed energia a tormentarti su quello che dicono, o pensano,
gli altri. Sono tempo ed energia che distogli dal tuo scopo: raggiungere i tuoi obiettivi.
E raggiungere, per quanto possibile su questo pianeta, la felicità. Non
dare ai maligni la soddisfazione di soffrire per le loro cattiverie.
Segui invece il consiglio di Dante: Non ti curar di loro, ma guarda e
passa.
Redazione di Panorama