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Facebook, proteste contro i cambiamenti della privacy

Diversi appelli invitano Zuckerberg a fare marcia indietro sulla gestione dei dati personali. Intanto però il titolo vola in Borsa


  di Silvio Gulizia



Facebook privacy, ci risiamo. L’ Epic (Electronic privacy information center) e la Cdd (Center for digital democracy), due importanti associazioni molto attive sul fronte privacy all’interno degli Stati Uniti, hanno inviato una lettera a Mark Zuckerberg invitandolo a fare un passo indietro. Negli scorsi giorni, infatti, Facebook aveva annunciato l'intenzione di cambiare la gestione dei dati degli utenti e di modificare il sistema del voto popolare prima di introdurre sostanziali novità riguardanti privacy e dati degli iscritti. “Le modifiche proposte implicano dei rischi per gli utenti”  protestano le due associazioni.

Alla base della protesta ci sono motivazioni simili a quelle sollevate in occasione dei cambiamenti ai termini di servizio di Google, in quanto Facebook si sta comportando in modo simile. Zuckerberg infatti ha la necessità di gestire i dati degli utenti di Facebook e della dozzina di startup acquisite nel corso dell’ultimo anno, soprattutto lato mobile e nella fattispecie quelli di Instagram, allo stesso modo. Applicata la modifica, Facebook potrebbe “combinare i profili degli utenti e condividere i dati degli utenti tra Facebook e Instagram”, attaccano Epic e Cdd. E nello specifico, come suggerisce Josh Constine su TechCrunch, questi cambiamenti potrebbe consentire a Facebook di introdurre pubblicità mirata sugli utenti di Instagram, che al momento non guadagna un’euro dalla propria app. Inoltre, secondo Epic e Cdd, incrociare i dati di Facebook e Instagram solleverebbe ulteriori problemi di privacy, gli stessi per cui le stesse organizzazioni, membri del congresso, Autorità europea per la protezione dei dati, 36 stati e molti altri hanno protestato contro Google per l’operazione di consolidamento dei dati” Google però ha poi proceduto finora senza intoppi. Al Los Angeles Times il portavoce di Facebook Andrew Noyes ha spiegato via mail: “Abbiamo acquisito aziende che sono divenute parte della nostra organizzazione. Questa aziende a volte operano come affiliate. Vogliamo chiarire che condivideremo informazioni con le nostre affiliate e vice versa, sia per migliorare i nostri servizi e i loro sia per trarre vantaggio da un sistema più efficiente di archivio dei dati”.

Epic e Cdd sostengono che cambiare il meccanismo del voto significa dimostrare che Facebook “non prende in seria considerazione la partecipazione degli utenti”. Inoltre le due associazioni ribadiscono come Facebook avesse annunciato di voler lasciar crescere Instagram indipendentemente, senza nessuna intenzione di integrarla. Facebook ha inoltre un accordo con la Federal Trade Commission, ricordano Epic e Cdd, secondo il quale “prima di ogni condivisione delle informazioni personali degli utenti con una terza parte, Facebook deve effettuare una comunicazione chiara ed esauriente e ottenere un espresso consenso da parte degli utenti”.

Per discutere i cambiamenti proposti da Facebook c’è tempo fino alle 17:00 di domani. Facebook avrebbe dovuto procedere con il voto popolare (quorum al 30%, altrimenti il risultato vale tanto quanto un consiglio) se avesse ricevuto oltre 7mila commenti, ma quando gli abbiamo chiesto se sarà così ci hanno spiegato che la cosa non è già più automatica: “Terremo conto delle opinioni ricevute, anzi invitiamo a commentare le modifiche proposte”. Ora i commenti hanno ampiamente superato i settemila (sono proposti in diverse lingue, nda), ma non è ancora chiaro se effettivamente verrà indetto un voto popolare. Secondo TechCrunch il voto si terrà, ma è molto facile che non si raggiunga il quorum (l’ultima volta arrivarono 380mila voti, oggi ne servirebbero 300 milioni).

C’è poi la faccenda dei messaggi. Facebook ha giustificato i cambiamenti al sistema di voto con l’obiettivo di ridurre lo spam, ma proprio lo spam aumenterebbe, secondo Epic e Cdd, se fosse tolta agli utenti la possibilità di bloccare l’invio dei messaggi dagli sconosciuti.

Gli unici ad aver votato per ora sono stati gli azionisti di Facebook, che lunedì in borsa è cresciuto dell’8% raggiungendo 25,94 dollari per azione, il valore più alto toccato negli ultimi quattro mesi.