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Erasmus e oltre

Erasmus e oltre.
Dalle rette low cost alla carriera, sette ragioni per fare (almeno) un'esperienza di studio all'estero
Rette superleggere, affitti agevolati, un'esperienza che brilla sul curriculum… Privilegio o necessità, lo studio all'estero può dare una marcia in più. Sette ragioni per fare un'esperienza in un'università fuori dall'Italia, dal Regno Unito e Pechino
di Alberto Magnani
1. Erasmus e oltre / Rette low cost
un master alla London School of Economics, o in un college nordamericano, può costare venti o trenta volte tanto la retta di una qualsiasi università italiana. Ma nei confini nell'eurozona, la sfida tra prezzi gioca a favore dei dipartimenti stranieri. Nella Francia delle Grandi Ecoles, le rette vanno dai 181 euro delle licence, le lauree triennale, ai 250 euro dei bienni di specializzazione. In Germania la cifra si arrotonda: zero. Tanto "costa" il primo grado di istruzione universitaria in quasi tutte i land tedeschi. Fanno eccezione solo Baviera, Amburgo, Sassonia del Nord e Renania Settentrionale: tasse su una media di 500 euro, quasi sempre inclusive di benefit come sconti sui trasporti pubblici, carte studente e servizi di mensa. Volando in Scandinavia, il trend si conferma. In Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia non sono previste rette per il triennio, a esclusione di una tassa sui servizi istituita dal governo di Oslo. "Ben" 600 corone norvegesi, meno di 70 euro, per ammortizzare i costi amministrativi che garantiscono un servizio d'eccellenza per alloggi, studio e vita di campus. L'accesso è libero, ma a condizioni ben definite. Sempre in Norvegia, ad esempio, i candidati stranieri devono certificare un reddito famigliare compatibile con una spesa annua prevista sulle 80mila corone (10mila euro).


2-Non "solo" rette economiche o a costo zero. Studiare all'estero può essere conveniente anche per questioni di alloggio: il problema numero uno dei più di 70mila fuorisede certificati in Italia nel settembre 2013. Perché? Simuliamo le esperienze di due coetanei, in Italia e in Olanda. Lo studente italiano, iscritto all'Università di Bologna o di Milano, impiega dalle due alle quattro settimane per individuare un appartamento, paga una stanza singola più di 500 euro mensili e gode di un unico benefit: una detrazione del 19% sui contratti di locazione, con tetto fissato ai 2.633 euro. Lo studente olandese, iscritto all'Università di Utrecht, ottiene un alloggio in una delle residenze consorziate con l'università, incassa un assegno da 266 euro mensili e può chiedere un prestito d'onore con tasso di interesse allo 0,6%. In Germania l'alloggio è quasi sempre garantito da strutture interne all'ateneo: nei Studentenwohnheim,
3-Assegno o prestito d'onore? In Svezia, si può accedere a entrambi. Lo Swedisch National Board of Student Aid garantisce agli studenti a carico delle finanze famigliari un doppio bonus di contributi e credito mensile. I due servizi non si escludono: la matricola può chiedere sia un assegno equivalente a 280 euro mensili sia un credito da poco più di 500 euro. Unico vincolo, la regolarità negli studi: dopo il 12° semestre, scatta il rimborso della somma percepita dall'agenzia governativa. Sempre a Stoccolma, con un prezzo che va dai 5 ai 37 euro ci si può iscrivere a uno dei club studenteschi dell'università. La registrazione non è obbligatoria, ma spiana la strada a "dritte" preziose. La tessera Sus, Stockolm Universitets Studentkar, costa 100 corone svedesi (appena 11 euro) e dà l'accesso a una gamma di benefit impensabili altrove. Qualche esempio?
Sconti su palestra, farmacia, trasporti, corsi di danza
4-La padronanza dell'inglese, ormai, è il minimo. Le selezioni più rigide richiedono fino a due o tre lingue straniere in curriculum, meglio se affacciate sui mercati emergenti: cinese, indiano, russo… Un anno a Pechino o Shangai non renderà "native speaker" di mandarino, ma migliora qualsiasi lezione praticata tra i banchi di corsi privati e università italiane. Ben più agevole il caso di lingue europee, soprattutto neolatine: un Erasmus di nove mesi in Spagna, o in Francia, permette al grosso degli studenti il salto a un buon grado di competenza. Per tornare all'inglese, esperienze da almeno un semestre in college d'oltremanica sono il miglior lasciapassare per certificati di lingua come l'Ielts (International English Language Testing System) o Toefl (Test of English as a Foreign Language). Il primo, tipicamente britannico, è richiesto in tutte le università europee che attivano corsi in inglese.
5-In un colloquio di lavoro, le esperienze fuori dall'Italia sono una voce che balza subito agli occhi. A parità di requisiti e di background, chi ha soggiornato all'estero risulta più appetibile dei suoi concorrenti. Non si tratta, o non si tratta solo, di interi corsi di laurea o master. Anche perché la qualità low cost delle università tedesche o francesi, con rette fino a un "massimo" di 500 euro, non pareggia i costi stellari dei poli anglosassoni. O addirittura di alcune esperienze di lavoro: una internship a New York o San Paolo richiede o retribuzione professionali o un buon intervento delle finanze di casa. Borse diffuse e meno selettive come l'Erasmus aggiungono un capitolo importante alla biografia formativa, senza gli esborsi richiesti dalle trasferte in Asia o America.
6-"Ma se ti laurei in lettere, che cosa fai?". In Italia, la domanda è quasi sempre ironica. Altrove non lo sarebbe: nel Regno Unito i migliori laureati in Classics & Ancient History scalano i vertici aziendali come manager, diventano avvocati dopo un biennio nelle School of Law o si buttano in rami più prevedibili come editoria o comunicazione. Non è detto che il timbro di un ateneo straniero renda più spendibile un bachelor, la nostra laurea triennale. Ma un mercato del lavoro più flessibile e uffici di placement attivi a tempo pieno ampliano le opportunità di lavoro per il "dopo". Tutti gli atenei britannici, a partire da Oxford e Cambridge, aggiornano i propri studenti con una mailing sulle migliori opportunità lavorative. Fanno la differenza anche gli stipendi: lo "spread" nella retribuzione tra un neoingegnere assunto in Italia e uno in Germania può superare i 20mila euro.
7-Non solo ricordi. Le esperienze all'estero arricchiscono il curriculum umano di uno studente in fase di formazione. Maggiore autonomia nelle spese e nelle finanze private, intraprendenza, conoscenza e famigliarità con culture diverse dalle propria. Sono le marce in più della generazione Erasmus, la fascia di giovani e giovanissimi che dal 1987 vola da un angolo all'altro del vecchio Continente con una borsa di studio che si è appena ampliata nella versione di "Erasmus+". Fanno la differenza sul carattere, migliorando autostima, confidenza e reattività. Non passano inosservate tra chi vi deve selezionare: i recruiter guardano con più interesse ai laureati con vocazione internazionale, considerati più elastici e recettivi.