Censis: 2012,
fuga dall'università.
Si rivaluta l'istruzione tecnica
Più iscritti nelle facoltà scientifiche,
mentre i nuovi Its sono stati presi d'assalto, e sono riusciti ad accogliere
solo il 39,5% delle richieste. Cresce l'internazionalizzazione delle scuole: il
68% dei dirigenti ha partecipato negli ultimi cinque anni a iniziative
all'estero di ROSARIA AMATO
ROMA - La disoccupazione colpisce soprattutto i giovani, e i giovani ne stanno
traendo le prime conseguenze: le immatricolazioni all'università sono calate
del 6,3% nel 2010-2011 e del 3% nel 2011-2012. La riduzione interessa
soprattutto i corsi di laurea di tipo umanistico-sociale, il cui
"peso" passa tra il 2007 e il 2010 dal 33% al 29,9% delle
immatricolazioni, mentre quelli di indirizzo tecnico-scientifico registrano un
+2,7% (la loro quota passa dal 26% al 28,7%). L'interesse verso i percorsi di
tipo tecnico non si limita però all'università: le Fondazioni Its (Istituti
Tecnico Superiori), attivate nello scorso anno scolastico, sono state
praticamente prese d'assalto, infatti è stato possibile soddisfare solo il
39,5% delle richieste, con picchi del 51,6% nelle regioni centrali e minimi del
22,8% in quelle meridionali. Ancora di minoranza la presenza femminile, ferma
per ora al 24,3%.
E d'altra parte ormai indagini su indagini confermano che le qualifiche tecniche di alta specializzazione sono le grandi assenti nel nostro mercato del lavoro: nel 22,4% dei casi le aziende considerano tali figure "di difficile reperimento", mentre il dato medio per le altre figure professionali si ferma al 19,7%. Nel 2011 le competenze tecniche risultavano tra le più richieste dal mercato: con la previsione di oltre 100.000 assunzioni, pari al 17% di quelle previste nell'anno, la loro domanda ha registrato un'ulteriore crescita rispetto al 2009, con un incremento del 15,4%. E' il settore che presenta la più alta incidenza di giovani: gli under 35 costituiscono il 26,3% del totale.
E d'altra parte ormai indagini su indagini confermano che le qualifiche tecniche di alta specializzazione sono le grandi assenti nel nostro mercato del lavoro: nel 22,4% dei casi le aziende considerano tali figure "di difficile reperimento", mentre il dato medio per le altre figure professionali si ferma al 19,7%. Nel 2011 le competenze tecniche risultavano tra le più richieste dal mercato: con la previsione di oltre 100.000 assunzioni, pari al 17% di quelle previste nell'anno, la loro domanda ha registrato un'ulteriore crescita rispetto al 2009, con un incremento del 15,4%. E' il settore che presenta la più alta incidenza di giovani: gli under 35 costituiscono il 26,3% del totale.
L'altro forte aspetto
di innovazione delle scuole è l'internazionalizzazione. Nonostante i pochi
finanziamenti e le difficoltà burocratiche (denunciate dal 46,8% delle scuole)
ormai mandare i propri studenti all'estero per un anno o qualche mese di scuola
o per un tirocinio (76,6%) o anche mandarci degli insegnanti per aggiornamento
professionale (38%) è diventata un'esperienza di routine per la stragrande
maggioranza delle scuole italiane. Infatti il 68,1% dei dirigenti scolastici
delle scuole medie superiori dichiara di aver partecipato a un'iniziativa di
questo tipo negli ultimi cinque anni.
Anche in questo caso, si registra il primato degli istituti tecnici, che vantano una partecipazione al 74%; seguono i professionali (70,5%) e infine i licei (64,5%). Almeno in questo siamo diventati europei: le scuole infatti hanno imparato a fare buon uso dei fondi dei programmi Comenius (57,4%) e Leonardo da Vinci (22,3%) oltre che del Fondo Sociale Europeo. Alle spese partecipano anche le famiglie, che hanno finanziato nella misura del 17,2% le iniziative di mobilità della scuola (in prevalenza quelle legate all'apprendimento delle lingue straniere).
Del resto l'interesse delle famiglie per la formazione all'estero ormai è forte: i giovani che hanno deciso di completare in una facoltà universitaria straniera il loro percorso di studi sono aumentati del 42,6% tra il 2007 e il 2010.