Aumentano i cervelli
in fuga dal Sud Europa. La Germania "recluta attivamente"
«La Dolce Vita non è
più così dolce» per un numero sempre maggiore di italiani, che decidono di
lasciare l’Italia e cercare lavoro nel Nord Europa. Molti sono laureati e
professionisti, soprattutto giovani. Il fenomeno è in aumento in Italia, così
come in Spagna e in Grecia. È una “fuga di cervelli” che riguarda tutto il Sud
Europa, nota il britannico Telegraph: italiani, spagnoli e greci se ne vanno
al di là delle Alpi, attirati dalle economie più solide di Germania e Svizzera.
Seguono, come mete preferite, la Gran Bretagna e perfino la Francia.
«Non importa quanto
lavoravamo a Roma, i soldi non bastavano mai», dice al Telegraph Grazia
Bonsignore, 46 anni, traduttrice e insegnante, che due anni fa si è trasferita
a Zurigo insieme al marito in cerca di contratti più sicuri e paghe migliori.
Ora guadagnano abbastanza per pagare affitto, spese, assicurazione e vacanze e
«la qualità della vita è molto migliore».
La “profonda
recessione” e le rigorose misure d’austerità spingono tanti altri italiani ad
andarsene. Il quotidiano britannico, in un articolo sul suo sito, è colpito
dalle recenti statistiche: il numero di italiani, molti dei quali «altamente
qualificati», che hanno deciso di emigrare è aumentato del 30% tra il 2011 e io
2012, salendo da 60mila a 79mila. L’incremento è stato particolarmente
accentuato nella fascia d’età tra i 20 e i 40 anni. La destinazione più
popolare è stata la Germania, seguita da Svizzera, Gran Bretagna e Francia.
La “fuga dei cervelli”
è la conseguenza di una situazione economica sempre più pesante nei Paesi del
Mediterraneo. In Italia, i disoccupati sono quasi sei milioni, su una
popolazione di 60 milioni. La Confindustria ha avvertito che il Paese ha perso
un punto di Pil in meno di due mesi per colpa della paralisi politica.
La Grecia ha un tasso
di disoccupazione è del 26,4%, il più alto dell’eurozona, con una
disoccupazione giovanile al 58%. La fuga di talenti più “drammatica” riguarda
proprio la Grecia: oltre 120mila professionisti, tra cui ingegneri, medici e
scienziati, hanno lasciato il Paese dall’inizio della crisi economica tre anni
fa. La disoccupazione “relativamente modesta” di Cipro, al 14%, è destinata a
salire dopo la “devastante” contrazione del suo settore finanziario.
La Spagna è al secondo
posto per tasso di disoccupazione, con il 26,3% di senza lavoro. L’anno scorso
il numero di spagnoli che si sono trasferiti all’estero è salito di 114mila, il
6% in più rispetto all’anno precedente. Questo “esodo” è evidente in Germania:
le statistiche – osserva il Telegraph - mostrano che nei primi sei mesi del
2012 c’è stato un aumento del 78% dell’immigrazione dalla Grecia e del 53%
dalla Spagna. Oltre 31mila italiani sono emigrati in Germania nel 2012.
Il fenomeno – aggiunge
il quotidiano - si accompagna a un boom dei corsi di tedesco nei Paesi del Sud
Europa: l’anno scorso oltre 9mila spagnoli, 4.700 italiani e circa 2mila greci
hanno seguito i corsi del Goethe Institute. L’istituto ha anche lanciato corsi
di tedesco appositamente studiati per le necessità di medici, giuristi e
ingegneri.
In molte zone della Germania c’è piena occupazione e molta domanda di lavoro altamente qualificato, puntualizza il Telegraph. Poco più di un anno fa, l’agenzia del lavoro di Stoccarda aveva fatto venire 96 ingegneri spagnoli da Barcellona in Germania per colloqui con potenziali datori di lavoro. Trentatré sono stati assunti.
Petra Cravaack, responsabile dell’agenzia, ha spiegato: «Avremmo potuto formare i disoccupati di qui che hanno qualifiche inferiori, ma abbiamo bisogno di ingegneri rapidamente. C’è libertà di movimento nell’Ue e ci sono Paesi dove non c’è lavoro».
In molte zone della Germania c’è piena occupazione e molta domanda di lavoro altamente qualificato, puntualizza il Telegraph. Poco più di un anno fa, l’agenzia del lavoro di Stoccarda aveva fatto venire 96 ingegneri spagnoli da Barcellona in Germania per colloqui con potenziali datori di lavoro. Trentatré sono stati assunti.
Petra Cravaack, responsabile dell’agenzia, ha spiegato: «Avremmo potuto formare i disoccupati di qui che hanno qualifiche inferiori, ma abbiamo bisogno di ingegneri rapidamente. C’è libertà di movimento nell’Ue e ci sono Paesi dove non c’è lavoro».
La Germania – sottolinea il Telegraph - è a corto di
ingegneri, infermieri e badanti e «sta reclutando attivamente dal Sud Europa».
C’è il rovescio della medaglia: lasciare amici, famiglia e il proprio ambiente
è spesso doloroso per chi emigra, che deve adattarsi a una nuova lingua, una
nuova cultura e a un nuovo ambiente di lavoro. «Cosa mi manca di Roma? Il cielo
azzurro che solo Roma ha», dice la Bonsignore. E poi le manca la vicinanza
delle spiagge. Senza contare che ci vuole tempo per farsi degli amici in
Svizzera e che la lingua è dura. «Ma tutto sommato,